9 ottobre

Ore 21

Teatro Macallè (Castelceriolo – Al)

10 ottobre

Ore 21

Castello di Monastero Bormida (At)

Compagnia

Fulvio Pepe e Teatro Minimo

Scritto, diretto e interpretato da

Fulvio Pepe

Sito

Condividi

Social

Finzioni in tre capitoli e una premessa è il racconto di una ricerca e, nello specifico, è il racconto della ricerca interpretativa di un attore. Lo spettacolo, nel suo essere racconto e allo stesso tempo ricerca, svela allo spettatore due suoi aspetti: da una parte la prosa, all’interno della quale si articola il racconto, dall’altra l’azione scenica, che fa dell’indagine una ricerca interpretativa.

La domanda è: è possibile per un attore interpretare un pedofilo senza dargli ragione? Non c’è tabù che regga, neanche tra i più orribili, a una ricerca interpretativa, poichè l’attore per contratto DEVE essere, e nel suo dover essere, deve capire cos’è. Ciò rende l’attività dell’interprete un efficace strumento di analisi della realtà, ed è l’unico strumento che, per necessità, non deve presupporre alcun pre-giudizio morale. E allo stesso tempo, grazie al percorso che l’attore percorre all’interno delle dinamiche umane e al suo profondo interrogarsi su di esse, lo spettatore è veicolato ad interrogarsi esso stesso e ad accedere a una comprensione più profonda.

I 3 capitoli dello spettacolo sono applicazioni di quella che l’autore considera una scoperta, cioé la scoperta dell’interpretazione come strumento di studio, “fingere” è un verbo formidabile, e non solo perché utilizzato da attori e farabutti, ma è un verbo formidabile perché nel suo etimo ha una duplice valenza: plasmare una realtà in una forma, il far credere ciò che non è presuppone un’immaginazione, e quindi un’attività emotiva, per inventare ciò che non è, e, al tempo stesso, una logica per far sì che la finzione diventi credibile.